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Sentenza Milan, il giudizio degli esperti: punizione incomprensibile, è la morte del FPF

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La sentenza Uefa è arrivata nella giornata di ieri e ha confermato ciò che già ci si aspettava: esclusione per un anno dalle coppe europee. Il Milan farà ricorso al Tas, ma partirà naturalmente sfavorito

Dopo l’ufficializzazione della sentenza Uefa, ora il Milan dovrà organizzarsi in fretta per presentare un efficace ricorso al Tas. La punizione che prevedeva l’esclusione dalle coppe è stata confermata e la sensazione, anzi la certezza è che si tratti di un’esagerazione.

MILAN MALTRATTATO, LO DICE FORBES – Come riporta Forbes infatti, il Milan sembra essere incappato in un giudizio punitivo, orientato, più che dall’effettivo stato dei conti di via Aldo Rossi, dalla diffidenza verso l’enigmatico azionista di controllo Yonghong Li: diffidenza certamente estranea ai parametri normativi del FFP, le cui valutazioni dovrebbero restare limitate allo stato di salute finanziaria del club. Per queste ragioni, se la mancata conclusione del voluntary agreement poteva forse spiegarsi sulla base di proiezioni di crescita eccessivamente ottimistiche, il rifiuto del settlement agreement già evidenziava una severità non giustificata dalla situazione dei rossoneri, che denotavano un indebitamento gestibile e prospettive di rientro comparabili a quelle che avevano portato, in altri casi, al patteggiamento. L’esclusione dalle coppe ha certificato questa disparità di trattamento e il definitivo decesso del Fair Play Finanziario.

AVVALORA LA TESI ANCHE LAGO – Intervenuto a RMC Sport, anche Umberto Lago, uno dei fondatori del FPF, che partecipato anche alla stesura della memoria difensiva del Milan da presentare all’Uefa, ha voluto esprimersi sull’ingiustizia della sentenza:

SULLA SENTENZA UEFA – «La camera investigativa aveva inizialmente puntato il dito verso il mancato finanziamento del debito con Elliott e le incertezze intorno alla proprietà cinese. In passato il Settlement Agreement è stato concesso anche per situazioni peggiori rispetto a quella del Milan. La camera giudicante ha preso in esame solo la questione del pareggio di bilancio»

SUI RISCHI PER IL PROSSIMO ANNO – «Purtroppo la Uefa potrà punire ancora il Milan anche il prossimo anno. Avendo sforato i 30 mln previsti, si riproporrebbe la questione di quest’anno»

SUL RICORSO AL TAS – «Il Milan parte da una sentenza negativa, quindi da una posizione di svantaggio, ma io credo che ci siano degli aspetti importanti che la camera giudicante non ha preso in considerazione. Il Milan ha cambiato da poco proprietà e di questo l’Uefa non ha tenuto conto»

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