Senza trazione posteriore

Quest’estate si è stati particolarmente reattivi – Galliani più di chiunque altro – a sbandierare la provenienza dei quattro terzini del Milan, tutti rigorosamente attecchiti nel vivaio rossonero. Un boomerang non da ridere, visto che dopo dodici giornate di campionato le corsie basse costituiscono gli unici presidi ancora senza padrone e con parecchi punti oscuri da risolvere, a partire dal redivivo caso De Sciglio, che quando meno te lo aspetti, ti presenta una serata da horror puro. E deo gratias che stavolta la pezza ce l’ha messa Giacomelli, molto più che generoso a non estrarre un secondo giallo sacrosanto all’indirizzo del nazionale a fine primo tempo. Ma per l’aspirante Maldini (molto presunto) da due anni a questa parte non è mai la serata giusta. Domanda lecita: è da Milan? E guarda caso, nella ripresa chi fa entrare Mihajlovic, conscio di averla scampata bella? Quel Davide Calabria di cui si erano perse le tracce da un po’, ma che in pochi minuti ha fatto di tutto per farsi etichettare come uno qualunque della sua età. Pure per lui ha intercesso il direttore di gara, negando un rigore netto all’Atalanta per l’atterramento di Gomez. Per dire che anche il ragazzino avrebbe bisogno di tempo per potersi consolidare fra i big, dopo un debutto che ha sostanzialmente detto che il materiale su cui poter lavorare non manca.

E i “senatori delle fasce”? Annaspano pure loro, chi tra continui infortuni – Abate – e chi come Antonelli nella foga, a quasi 30 anni, di dimostrare di essere da Milan. Si sa quanto nel 4-3-3 risulti fondamentale l’apporto dei terzini in difesa e in termini di sovrapposizioni in attacco, specie quando hai degli esterni alti in buono stato di forma, comprovato da Bonaventura, Cerci e Niang: insomma, una registrata a quei quattro va data.