HANNO DETTO
Kjaer: «Eriksen? Quel momento non può essere descritto, sull’Europeo…»
Simon Kjaer, centrale difensivo del Milan, in una lunga intervista è tornato sull’episodio del malore ad Eriksen e sull’Europeo
Nel corso di una lunga intervista concessa a Tv2 Sport, Simon Kjaer, centrale del Milan, ha rivissuto l’incredibile cavalcata della Danimarca all’Europeo, affrontando anche il tema Eriksen e il suo miracoloso salvataggio in campo:
SUL MALORE DI ERIKSEN – «Quel momento non può essere descritto. Solo con parole come “terribile” e “incomprensibile”. E quelle parole non bastano affatto. Non c’erano pensieri dietro le mie azioni. È stato istintivo. Abbiamo fatto tutti il possibile per aiutare. Un terribile, terribile momento. La cosa più importante per me ora è che Christian stia bene».
SULL EUROPEO – «Non è stata solo la partita contro il Belgio, ma anche le successive partite nazionali che sono state molto difficili da affrontare proprio intorno all’inno nazionale. È sempre bello stare in piedi e cantare lì. Per il suo paese – e con il suo paese. E questo ha significato ancora di più per me come leader negli ultimi cinque anni. Ma questo era difficile, molto difficile».
SULLA VITTORIA CONTRO LA RUSSIA – «È stato un riscatto e una grande gioia insieme e con tutti i tifosi del Parco. Quella vittoria non solo ci ha fatto andare avanti, ma ci ha anche dato una sorta di spazio libero, dopo tutto quello che avevamo passato. Adesso potremmo concentrarci di nuovo sul calcio e dare quel gas anche nelle partite successive».
SUL MANCATO ARRIVO IN FINALE – «Proprio in quel momento ero sopraffatto dalla fatica, dalla stanchezza, dalle emozioni e dalla dura consapevolezza che ormai era finita. Ancora oggi sono infastidito dal calcio di rigore in semifinale che ci ha fatto uscire. E sarò sempre dispiaciuto per non essere arrivato in finale.
Abbiamo la migliore nazionale in questo momento, in tutti gli anni in cui sono stato. Senza dubbio. E credo che possiamo costruire e migliorare ancora».