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Simone: «Leonardo si è comportato male, ha mancato di rispetto a tutti. Maldini è il Milan»

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Simone contro Leonardo ma non contro Maldini che stima ed esorta a proseguire nella sua strada da direttore tecnico rossonero

Simone, un nome glorioso nella storia del Milan, un giocatore che ha dato tanto e che ha saputo affermarsi a suon di goal negli anni 90, nel pieno della grandezza rossonera, targata Berlusconi. Intervenuto alla Gazzetta dello Sport per per commentare quella che è la situazione della sua carriera e l’operato di Boban e Maldini alla guida del club rossonero, non ha risparmiato critiche e sfoghi personali molto profondi: «Tornare dove tutto è iniziato? Magari. E’ molto difficile che io torni, perché non sono figlio di nessuno. Non ho alle spalle né direttori né procuratori e se non fai pubbliche relazioni non entri nel giro. Se non hai qualche legame sei fuori, però mi chiedo: possibile che non ci sia un dirigente di qualche squadra cui possa venire in mente il mio nome?»

UNA RINUNCIA UN PO’ CARA- «Rinuncia alla squadra B? Basta dire che dopo quei fatti io e i miei siamo rimasti senza lavoro. Io avevo ricevuto altre 5-6 proposte, anche meglio pagate, ma le avevo rifiutate per l’orgoglio di tornare al Milan. Anche se era la seconda squadra e io ho sempre allenato in prima o seconda serie. Ma quando sono rimasto a piedi le altre offerte non c’erano più. Vorrei comunque sottolineare che nella mia vita non ho mai chiesto di tornare al Milan. In quel caso era stato Gattuso a fare il mio nome».

DELUSIONE PRIMAVERA – «Mi è stata chiesta disponibilità per la Primavera, che ho dato. Diciamo che dopo tutto il pregresso mi sarei atteso un minimo di riconoscenza, ma nulla. Forse questo mi ha deluso ancora di più».

SU LEONARDO – «Rimasi una settimana con lo staff ad aspettare inutilmente Leonardo, che invece non ha mai voluto incontrarmi di persona. Una mancanza di rispetto assoluta. Lui sarà anche Leonardo, ma io qualcosa al Milan l’ho vinta. Lui con me si è comportato male perché il progetto non l’ha mai nemmeno guardato. Si è giustificato tirando in ballo il FFP, ma era già stato tutto messo a bilancio. Ha provocato un danno pagato caro con la retrocessione della Primavera, che avrebbe potuto attingere giocatori dalla squadra B. Quindi in realtà ha mancato di rispetto a tutto il Milan . Peccato, perché invece Maldini di quel progetto era entusiasta. Li ho incontrati entrambi in sede, tempo dopo».

SU MALDINI- «Fin quando c’è stato Leo, Paolo lo ha supportato e mi chiedo come sia potuto accadere. Maldini è il Milan e deve essere lui a decidere. Un ruolo da subalterno a Leo è fantascienza, il mondo che va al contrario. Ora il suo ruolo è giusto, deve fare esperienza al comando». 

SU BOBAN – «Sono due grandi campioni in cima alle gerarchie. Zvone ha tanta esperienza, lo sento spesso, massimo rispetto per la sua straordinaria cultura. Sono felice che il Milan sia guidato da due persone così, è un mix molto bene assortito. Loro sì che metteranno il Milan davanti a se stessi. Con Paolo dividevamo la camera a Milanello, Boban era un artista in campo e fuori, avevamo grande intesa. Senza peli sulla lingua».

GATTUSO – «Ha fatto un lavoro straordinario, doveva restare anche se c’erano dei rischi. La gente capisce bene di chi sono davvero le colpe in certi casi».

SU PIATEK- «Mi ha fatto un’ottima impressione. Non è un fuoco di paglia. Mi piace, però va messo in condizione di rendere al meglio».

ANDRE’ SILVA – «A me è sempre piaciuto, le qualità sono evidenti, ma il Milan non ha avuto pazienza. Ai miei tempi ci sarebbe stata. Non si può accusare lui di essersene andato».

CUTRONE – «Deve avere pazienza, non è ancora pronto per fare il titolare al Milan. E’ un buon attaccante, ma non un fuoriclasse. Scalpitare in questo modo non è la direzione giusta».

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