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Spalletti: «Questa Italia fa ben sperare per il futuro. Mondiale? E’ un obbligo. E il Belgio…»

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Spalletti ha presentato in conferenza stampa la partita di Nations League tra Italia e Belgio in programma domani all’Olimpico

Spalletti in conferenza stampa ha presentato la partita di Nations League tra Italia e Belgio in programma domani sera all’Olimpico.

CALAFIORI – «È bravo a farsi trovare al punto giusto anche se fa gli stessi metri degli altri. Questa personalità poi lo ha aiutato, si è preso responsabilità importanti. Ha maturità anche se è giovane, si è fatto molte esperienze anche su quelli che sono altri settori del campo e questo lo completa. È sempre bene avere un ordine di squadra e un equilibrio, deve fare bene quello che gli compete poi può aggiungere qualcosa».

CHI GIOCA TRA PELLEGRINI E RASPADORI  «Cambia poco, in quella posizione abbiamo giocatori che sanno relazionarsi con la squadra. Vogliamo giocatori che sappiano fare molte cose in quella zona di campo, forse in questo caso Pellegrini ha la stessa possibilità di Raspadori di creare quella superiorità che ci permetterà di gestire un pezzo di partita. Inizierà Pellegrini domani».

STESSA CATTIVERIA RISPETTO ALLA FRANCIA – «Ho visto le stesse cose, anzi rafforzate nei ragazzi che sono tornati. Questo gruppo lascia ben sperare su quello che sarà il nostro futuro, specialmente per il modo di stare insieme, essere amici e volersi aiutare nel fare le cose. Questo lo si vede anche nella vita normale, io sono fiducioso per quello che possono fare questi ragazzi. Li ho trovati carichi di energia e di voglia. Ho avuto modo di pensare, ci sono settimane che passano in un attimo e ore che non passano mai nel calcio. Ora però ho la sensazione di avere a che fare con ragazzi che vogliono far conoscere le loro qualità. È una partita fondamentale per il nostro futuro, mi aspetto che venga affrontata con lo stesso coraggio visto nelle ultime gare. Le sensazioni sono positive visti gli allenamenti».

OBBLIGO DI ANDARE AL MONDIALE – «Il mio obbligo assoluto morale è quello di fare benissimo ogni qual volta sono a Coverciano o anche a casa per pensare a come dare seguito a quello che stiamo vedendo adesso. Sentiamo come obbligo il Mondiale, è quello che ha determinato la nostra storia e fatto felice moltissime persone. Partecipare per noi è veramente importante, non deve diventare un’ossessione o una pressione, con questo gruppo dobbiamo fare delle esperienze, ma siamo sulla buona strada».

IL BELGIO – «Conosco molto bene i calciatori come tutti, avete giocatori che giocano nelle squadre più forti d’Europa. L’insidia maggiore è la velocità nel reparto offensivo e il Belgio ha qualità tecniche e di velocità muscolari, ha calciatori che nelle classifiche di qualità a puntare l’uomo sono i più forti che ci sono. C’è un allenatore che conosco e che è molto bravo, è sesto nel ranking FIFA, davanti ci sono solo dei colossi. Non so dire altro, non ho la possibilità di vedere le cose. Noi domani dovremo essere molto attenti, dobbiamo sapere che l’avversario è molto forte. Spero mi prendano come un esempio da seguire».

RISPOSTA MAGGIORE DEL PUBBLICO – «Non sono assolutamente pochi 40 mila spettatori, lavoriamo per dare il massimo di noi stessi. L’obiettivo non è cancellare quanto successo all’Europeo, ma dare il massimo perché questo ci permetterà di diventare una grandissima squadra. L’Europeo ormai è successo, abbiamo parlato del dispiacere che abbiamo subito e che abbiamo fatto vivere ai tifosi».

BELGIO SENZA TROFEI – «Non so cosa gli sia mancato, so che per vincere bisogna essere top, top, top. So che il livello della squadra è top, prima c’era Radja, c’era Nainggolan. Lo sento sempre per messaggio, ora mi aspetto che dica qualcosa sulla partita di domani. Questa squadra ha qualità, ha questo incrocio di culture e di generazioni che gli ha dato moltissimo sotto l’aspetto calcistico. Io guardo le partite, guardo i calciatori, non so se riusciranno a fare squadra dello stesso livello dei calciatori, ma i calciatori sono fortissimi e purosangue veri per qualità di gioco e fisicità. Hanno molti calciatori strutturati, hanno questa qualità di velocità nel reparto offensivo che è sempre difficile da difendere».

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