HANNO DETTO
Stanga: «Dagli inizi al debutto in Serie A vi racconto tutto»
Luca Stanga, giocatore del Milan Primavera, si è raccontato ai microfoni di Milan Tv. Dagli inizi all’esordio in Serie A ecco le sue parole
Luca Stanga, giocatore del Milan Primavera, si è raccontato ai microfoni di Milan Tv. Dagli inizi all’esordio in Serie A ecco le sue parole:
DEBUTTO IN SERIE A – «Non mi sono reso conto fiche non ho visto il nome sul tabellone. Un’emozione, penso la più forte di tutte per adesso»
INIZI – «Ho iniziato qa 5 anni, così per gioco, poi ho scoperto che il calcio era la mia passione, ho continuato e subito dopo a 6 anni 6 anni e mezzo è arrivato il primo provino e da lì è iniziato tutto»
STUDI – «Studio scienze dell’ ambiente, senza nessun tipo di pressione, nel senso faccio quel che riesco a fare, mi è sempre piaciuto studiare non vedo perchè smettere adesso»
FATICA PER ARRIVARE A MILANELLO – «Mi vengono in mente tutti i pomeriggi dopo la scuola, la maggior parte degli allenamenti al Vismara. Andando avanti con gli anni si assume sempre di più un senso di responsabilità anche iniziando a frequentare l’ambiente di Milanello»
MODELLO PER I GIOVANI – «Cerco di essere quello che sono stati i miei compagni come per esempio Brascianini, cerco di esserlo per i ragazzi più piccoli che arrivano ad allenarsi con noi, nonè difficile. Una parola di conforto è sempre utile»
GRUPPO – «Abbiamo sempre avuto un bel gruppo, noi ragazzi del 2002, si esce tante volte insieme, non è tutto solo calcio»
OSSERVATO DAL MILAN – «Durante un torneo, quando giocavo per la squadra del paese, mio padre mi avvertì che un osservatore del Milan sarebbe vennuto a vedermi io pensavo solo a divertirmi»
ALLENATORI – «Mi sento di citare Bertuzzo, Misso, Lupi tutti allenatori che mi hanno lasciato qualcosa, poi è arrivato Terni in Under 17 per chiudere il ciclo degli under, fino al passaggio in Primavera con mister Giunti»
MILANELLO – «Al primo allenamento a Milanello ci chiamarono a fare un’amichevole con la prima squadra allora allenata da Giampaolo, fu emozionante»