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Stankovic: «Tra le due squadre c’è sempre una favorita. Il 2-2 ci carica»

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Stankovic al Corriere dello sport nel giorno della vigilia del sedicesimo di ritorno di Europa League, dopo il 2-2 raccontato così

Stankovic al Corriere dello sport nel giorno della vigilia del sedicesimo di ritorno di Europa League, dopo il 2-2 raccontato così.

ORGOGLIOSO DI TORNARE- «Orgogliosissimo di tornare a Milano. Se mi avessero prospettato uno scenario simile un anno fa, non ci avrei mai creduto, e invece eccoci qua, a giocarci il passaggio del turno in Europa dopo aver vinto il campionato sulla panchina della società in cui sono cresciuto. Sono felice e orgoglioso di ciò che stiamo facendo».

SUL PARI DI ANDATA- «Con merito. E’ vero che il 2-2 è arrivato nel recupero, ma siamo stati coraggiosi e abbiamo lottato fino all’ultimo. Loro stanno lottando per lo scudetto e hanno costruito una grandissima squadra, ma non ci siamo arresi e quel risultato ci ha dato forza ed energia. Soprattutto per come lo abbiamo conquistato, ovvero mostrando coraggio e non difendendoci. Ho visto i miei uomini andare in campo a petto in fuori per giocare una grande partita, proprio come piace a me. La differenza di qualità non si discute e il Milan resta favorito, ma noi non molleremo fino alla fine».

ALL’INTER E AI SUOI TIFOSI- «Sono molto contento, li abbraccio. La vita è bella anche per questo e certe dimostrazioni d’affetto sia da parte della gente sia di tanti ex compagni mi fanno capire che all’Inter ho lasciato un bel ricordo. Ho sempre sudato la maglia mettendo in campo il mio cuore e rispettando al massimo un club dove c’erano un gruppo eccezionale di campioni e un grande presidente come Moratti. Insieme a loro e ai nostri fantastici tifosi abbiamo scritto la storia e vinto tutto».

DERBY – «L’Inter ha giocato benissimo e ora, come si dice in Serbia, ha il destino nelle proprie gambe. Nella squadra si vede la mano di Conte, uno duro, tosto e che non molla mai. E’ un grande allenatore, mi piace molto perchè ha migliorato il gruppo. Certi progressi non si ottengono per caso, l’Inter è organizzata, quadrata e sa sempre cosa fare».

SU IBRA – «Dopo la fine del match di Belgrado l’ho baciato e abbracciato negli spogliatoi. Spero di fare lo stesso a Milano. Ibra è il numero uno e lo stimo come persona e calciatore, nel corso degli anni ha dimostrato la sua leadership e, nonostante l’età, sta confermando che la sua presenza in campo è ancora importante. Un messaggio? Tenga duro e non smetta di giocare, tanti lo ammirano e si rivedono in lui. E’ un esempio per chi ama questo sport. Lui e Sinisa? Non voglio perdermeli per niente al mondo. Li devo vedere a tutti i costi, in diretta o registrati…».

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