2015
Stephan El Shaarawy: vizi ed infortuni la tua bestia nera
E fu così che arrivò anche per Stephan El Shaarawy l’ora dei saluti. Il giovane Faraone si congeda così dal Milan dopo quattro stagioni caratterizzate da una forte discontinuità in termini di prestazioni in campo e di gol. Giunto a Milanello nell’estate del 2011 dal Genoa ma reduce da una buona stagione al Padova con cui ha raggiunto i play-off per la Serie A, El Shaarawy si rivelava come un ragazzo dalle buonissime prospettive e pienamente in grado di inserirsi in un’intelaiatura di campioni chiamati a confermarsi dopo la cavalcata fantastica del 18esimo scudetto.
La concorrenza in attacco più che fare paura non era neanche messa in discussione: gente del calibro di Ibrahimovic, Robinho, Pato, Boateng, Cassano per non parlare di Inzaghi componeva un reparto offensivo intoccabile ed ineguagliabile per qualsiasi squadra del massimo campionato compresa la Juventus laureatasi poi campione d’Italia che come arcieri principali aveva Matri, Quagliarella e Vucinic (Del Piero era praticamente finito ai margini). Nonostante si ritrovasse davanti tutti questi nomi di rilievo, il non ancora 19enne Stephan iniziava già a regalare qualche numero interessante del suo repertorio andando in gol alla quarta giornata in casa a San Siro contro l’Udinese (una bestia nera il Faraone per i friulani) e presentando un biglietto da visita con cui voleva decisamente comunicare al Milan di non avere avuto alcun abbaglio nel portarlo in rossonero.
La stagione successiva in effetti sembrava essere quella della definitiva consacrazione, autentico trascinatore in seguito alla partenza di alcuni dei giocatori citati sopra ma quei 16 gol in campionato, perle uniche di straordinaria bellezza, non ebbero purtroppo un seguito e fu così che cominciò il declino di un ragazzo il quale aveva dato l’impressione di diventare anche lui un campione. Gli infortuni sono stati una brutta bestia per lui e a questi andrebbero associati alcuni comportamenti discutibili fuori dal campo, macchia fastidiosa per qualunque calciatore. Più di quanto ci si possa immaginare, ad El Shaarawy non sarebbero mancati certi vizi legati ad uno stile di vita piuttosto mondano che ha portato l’ormai ex attaccante in maglia numero 92 a venir meno a quei canoni di disciplina imposti da una società. Ore piccole durante la notte e tanto altro hanno influito parecchio nel suo rendimento e il buon finale dell’ultima annata non è servito a niente.
Il risultato di tutto ciò è stata poi la scelta di Sinisa Mihajlovic di escluderlo completamente dal suo modulo 4-3-1-2; una nuova fase, al Monaco, si apre ma vizi ed infortuni dovranno finire presto.