Stroppa: «Ibrahimovic determinante nello spogliatoio»
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Stroppa: «Ibrahimovic determinante nello spogliatoio, su Berlusconi…»

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L’allenatore della Cremonese, Giovanni Stroppa, ha detto la sua su alcuni temi riguardanti il Milan come il ritorno di Ibrahimovic

Intervenuto sulle frequenze di Radio Serie A, Giovanni Stroppa, ex calciatore ed allenatore del Milan, adesso alla Cremonese, ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha toccato anche alcuni temi inerenti al mondo rossonero.

SU BERLUSCONI – «Era un presidente attento ai particolari, aveva una sensibilità nel rapportarsi con ogni persona all’interno della società. Non solo con calciatori e dirigenti, ma anche con tutte le figure dietro le quinte. Giardinieri, camerieri e persone trainanti alle spalle della visibilità dei calciatori. Dal momento in cui si confrontava con il personale chiedeva sempre cosa si potesse migliorare. Il rapporto con lui? Al Milan ero un giovane emergente, ma di certo non mancava momento per prendermi da parte e motivarmi a migliorare. Da allenatore il rapporto è cambiato, c’è stato un rapporto più diretto con una condivisione di idee e di un gioco da proporre, facendo presente i suoi punti di vista ma senza imporre niente».

COME HO SCELTO DI DIVENTARE ALLENATORE? – «Non sapevo e non percepivo cosa potessi “fare da grande”. Dal momento in cui il Milan mi ha proposto di allenare i giovani mi è cambiato il mondo, e il pensiero è stato: “perché non ho smesso prima?”. Perché è stata una folgorazione, una bellissima sensazione. Non pensavo di arrivare ad allenare le prime squadre, è stata una sorpresa. I vari step, dai più piccoli fino alla primavera e la Serie A, ha cambiato il mio modo di pensare. È una professione che ti toglie tanto e dà pressione, ma è anche bellissima. Ho molta più soddisfazione a fare questo lavoro rispetto a quando giocavo».

SU IBRAHIMOVIC – «Dentro lo spogliatoio è stato determinante. È una persona molto intelligente, ha saputo farsi da parte piano piano nonostante mostri un ego strabordante. Ha sempre rispettato l’allenatore, la società e i compagni e devo dire che la scelta di averlo in società sarebbe straordinaria. Uomini di questo livello e mentalità fanno sicuramente bene e migliorano l’ambiente in cui operano».

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