2015

Suma: “Tutta la verità su Doha”

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Il direttore di Milan Channel, Mauro Suma, ha pubblicato un editoriale su TMW, focalizzando l’attenzione sul famoso incontro di fine Giugno a Doha fra Ibrahimovic e lo sceicco del Paris Saint Germain, senza scostarsi dal senso già attribuito dai media al summit, ma approfondendo i fattori che hanno spinto Ibra a non tenere aperte altre porte alternative a quella di Parigi. Questo il passaggio interessato:

“Lo Zlatan di metà Giugno era pronto a prendere in considerazione la tradizionale strategia del mal di pancia per andarsene non tanto dal PSG ma dal campionato francese che non lo stimola e dal calcio francese che non lo stima. A fine Giugno, però, cambia qualcosa. Il famoso incontro di Doha. Quasi a sorpresa, Zlatan trova un emiro soddisfatto delle sue prodezze, sereno, accondiscendente, ancora desideroso di investire su di lui. Ed è quella sera che, abbiamo appreso, Ibra rimane toccato e dà la sua parola all’emiro: se le cose stanno così avete la mia solenne promesse, io rimango. E’ in quel momento che la palla passa tutta e per intero al PSG. Poteva essere solo la proprietà o la guida tecnica del Paris a cambiare le cose. Se avesse fatto acquisti alternativi a Ibra, come fece con David Villa il Barcellona nell’estate 2010, se avesse mosso dei passi o con Ibra o con altri attaccanti sul mercato per cambiare le cose, allora di default, senza mal di pancia, Zlatan avrebbe lasciato la Francia e si sarebbe accasato al Milan con cui aveva affrontato, da Aprile in poi, tutti gli argomenti che andavano affrontati. Era questo di cui parlavano Ibra e Raiola sul volo di ritorno da Doha: per adesso va bene così, se invece dovessero cambiare le cose rimaniamo in contatto con il Milan. Ma dal momento che, settimana dopo settimana, il PSG non ha poi aperto alcun scenario alternativo e su questo Raiola ha tenuto quotidianamente informato Adriano Galliani, Ibra è rimasto a Parigi, con una proprietà ricchissima che aveva ormai preso la sua decisione. Ecco perché Zlatan non ha preso posizione, non ha innestato la marcia alta per andare via. Dopotutto il PSG lo ha voluto, tutelato e pagato molto per tre anni, contrariamente invece a quanto fece il Milan nell’estate 2012. E Ibra, che pure ha perdonato il Milan tanto è vero che se le cose fossero precipitate a Parigi è a Milanello che sarebbe tornato, ha apprezzato molto la fedeltà e la serenità di quello che è il suo Club da ormai tre anni a questa parte”.

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