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Suso, vicino a Gattuso ma distante dal Milan: aria di cessione
Suso e le ultime quattro gare in rossonero, poi si vedrà se l’attaccante spagnolo verrà confermato oppure ceduto con plusvalenza
Suso in campo regolarmente questa sera contro il Bologna, nel 4-3-3 scelto quasi apposta da Gattuso. Un modulo che in qualche modo favorisce l’impiego dello spagnolo dal primo minuto, ormai non è più un mistero l’intento del mister di farlo giocare nonostante una serie di gare molto al di sotto delle sue possibilità tecniche e fisiche. Per l’esterno ex Liverpool ancora pochissime possibilità di raddrizzare una seconda metà di stagione assolutamente deludente: perso il quarto posto e senza l’accesso alla prossima Champions, il Milan potrebbe scegliere di cederlo, realizzando una buona plusvalenza utile al bilancio.
PARTI DISTANTI- Se Suso e Gattuso sembrano essere molto vicini, appare diversa la situazione con la società sulla questione del rinnovo di contratto in scadenza nel 2022. Le trattative proseguono ormai incessantemente, senza però ancora una soluzione che possa accontentare entrambi. Secondo quanto riportato da Tuttosport questa mattina, la richiesta di ingaggio da 5 milioni di euro netti a stagione da parte del giocatore sarebbe sempre valida, attualmente ne percepisce circa 3, da qui le perplessità di Leonardo e Gazidis che ovviamente sarebbero orientati su tutt’altre cifre. Senza gli introiti della Champions e con le possibili nuove strette del Fair Play Finanziario da parte della UEFA, per Suso la cessione sarebbe una possibilità concreta da valutare a fine campionato e dopo un altro incontro tra le parti.
GATTUSO AGO DELLA BILANCIA- Se il tecnico rossonero dovesse andare via dal Milan, difficilmente Suso con un altro tecnico troverebbe lo spazio avuto quest’anno, a meno che il mercato non rimanga fermo, senza inserire alcun giocatore di supporto su quella fascia. Il fatto che il giocatore in questi mesi abbia sempre trovato spazio è riconducibile all’immensa stima da parte di Gattuso, il quale ha sempre creduto in lui, più che in una variazione di modulo, magari con Paquetà trequartista alle spalle di Piatek e Cutrone, cosa che in molti si aspettavano per la gara contro il Bologna.