Suso: «Voglio giocare in Champions. Critiche dei tifosi? Fanno bene»
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Suso: «Voglio giocare in Champions. Critiche dei tifosi? Fanno bene»

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Jesus Suso ha parlato della sua esperienza al Milan e della sua voglia di giocare in Champions con questa maglia

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Jesus Suso ha parlato del senso di responsabilità provato nel vestire la maglia rossonera: «La storia del Milan ti spinge sempre a lottare dando il massimo. Noi stiamo benissimo qui, mi piacciono la città, la gente e il cibo. L’Italia è molto simile alla Spagna e noi siamo molto contenti qui. Il mio soprannome? Già mio papà veniva chiamato così e anche lui si chiama Jesus. Non so perché lo chiamassero così. Quando avevo 7-8 anni e giocavo a calcio con i miei compagni di scuola, c’era un ragazzo che era sempre molto simpatico e ha iniziato a chiamarmi così».

OBIETTIVO CHAMPIONS – «Il mio obiettivo è giocare la Champions. Ho 25 anni e sto giocando tutte le partite da quando ne ho venti, ma ancora non sono riuscito a fare una partita in Champions League. Penso che tutti i giocatori forti giochino la Champions e che una società come il Milan debba per forza partecipare. Quando giochi la Champions, è tutto diverso. Mi piacerebbe tanto farcela».

LA FINALE DI DOHA – «C’era in porta Buffon e io dovevo calciare. Quella camminata fino all’area di rigore è stata brutta. Poi ho preso il pallone e ho calciato in mezzo, pensando che lui avrebbe scelto un angolo, e ho fatto gol».

LE CRITICHE DEI TIFOSI – «La gente chiede sempre di più ai giocatori forti e io sono d’accordo con questo. Penso di dover fare molto meglio, non sono partito bene. Non so quando, se dopo una, due o tre partite, ma tornerò sicuramente al mio livello».

SU KAKA’ – «Io ero uscito per fare il riscaldamento e non sapevo che ci fosse lui. Quando poi sono entrato, ci siamo salutati e presentati. Mi piaceva tutto di Kakà, lo stile, la classe. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui, così come con Gattuso, tutti dicevano che nello spogliatoio era incredibile. Tornando a Kakà, l’altro giorno ho visto la partita contro il Manchester United, faceva tutto lui, era incredibile. Anche fisicamente era un giocatore che aveva qualcosa più degli altri».

SUL RITORNO AL MILAN DOPO IL GENOA – «Volevo andare via perchè volevo giocare, era il periodo in cui era arrivato Montella. Quest’ultimo mi disse che avrebbe voluto che rimanessi, che stavo facendo un lavoro molto buono e che avrei giocato con lui. Per me Montella è stato importantissimo, perchè caratterialmente ragioniamo in modo molto simile, è una persona tranquilla, a cui piace giocare a calcio. Ha il mio stesso stile. Il mio momento rossonero più bello? Penso che il momento più bello sia stato il primo derby di Milano che ho giocato. Ho fatto due gol, anche se alla fine abbiamo pareggiato. Mi ricordo che era novembre e che era il mio compleanno, era una settimana speciale perché c’era tutta la mia famiglia. Fu un giorno che ricorderò sempre».

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