L'evoluzione di Theo Hernandez in tre mosse: così è tornato al top
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L’evoluzione di Theo Hernandez in TRE MOSSE: così è tornato al top per Pioli. E il suo futuro…

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Theo Hernandez

L’evoluzione di Theo Hernandez in TRE MOSSE: così è tornato al top per Pioli. E in chiave futuro emerge questo scenario

Nel segno di Theo Hernandez. Un gol del terzino francese basta al Milan per superare il Napoli e mettere le mani sul nono risultato utile consecutivo (sette vittorie e due pareggi, i rossoneri non perdono in campionato dal 9 dicembre con l’Atalanta). Numeri impressionanti: Pioli viaggia ai ritmi di Inter e Juventus, con i bianconeri ora distanti un solo punto in attesa della partita di stasera con l’Udinese. Ed è proprio Theo la risposta più bella della notte di San Siro: come ai vecchi tempi verrebbe da dire. Sì, perché finalmente il classe ’97 è tornato al top, nel suo ruolo soprattutto. Così Pioli lo ha ritrovato, in tre mosse.

L’aspetto mentale

Prima di tutto Pioli ha lavorato sull’aspetto mentale del giocatore, reduce da una stagione – la scorsa – leggermente al di sotto dei suoi standard (4 gol e 5 assist in 45 partite). «Ha avuto difficoltà l’anno scorso a smaltire la fatica del Mondiale e la delusione per la finale – ha dichiarato Pioli a Dazn dopo Milan Napoli -. Quest’anno l’ho trovato molto positivo, propositivo. Sta diventando un leader di questa squadra. Non parla tantissimo, ma il suo atteggiamento… Le partite da difensore centrale gli han fatto capire quanto può essere attento e attivo anche in fase difensiva. Ha un potenziale importante, deve continuare così». Ecco, un copione diverso da una stagione all’altra, in virtù di un click a livello psicologico che il giocatore ha fatto in primis dentro di sé, poi traslato al bene della squadra.

Maturità diversa in campo: da terzino a centrale (ad ancora terzino)

Un aspetto importante che ha inciso in Theo per tornare ai suoi (altissimi) livelli da terzino è stata una consapevolezza diversa, una maturità diversa, acquisita anche nel ruolo di difensore centrale. Con Kalulu, Tomori e Thiaw infortunati (e in attesa del rinforzo Gabbia dal calciomercato), il francese ha disputato 7 partite al centro del reparto arretrato. Si pensava potesse tarpare le ali alla sua vena offensiva ma così non è stato: lo testimoniano i tre assist sfornati. Si pensava potesse soffrire nei meccanismi da centrale, ma così non è stato. Anzi, l’apprendistato in mezzo è servito al calciatore per allargare il suo bagaglio di esperienza e compiere uno step in più nella sua crescita in fase difensiva.

I gol

In 29 partite ha già eguagliato i numeri totali della passata stagione. Per ritrovare il vero Theo, serviva ritrovare anche la sua percentuale realizzativa. E fin qui è stato così. Quattro gol per l’ex Real Madrid, gli stessi dell’anno scorso. Ma c’è un obiettivo nella sua testa, ossia quello di replicare i numeri del 2020/21, quando le marcature furono 8 in totale tra Serie A ed Europa League. La rete al Napoli gli è valsa anche un mini-record, condiviso con Jeremie Frimpong del Bayer Leverkusen: sono i due difensori con più gol segnati in gare casalinghe nei maggiori cinque campionati europei 2023/24.

Capitolo futuro

Attorno al futuro del difensore, comunque, continuano ad alleggiare tante voci. Tantissime. Alimentate dalle parole dello stesso Theo Hernandez in un’intervista ad AS dei giorni scorsi: «Non sappiamo mai cosa ci porterà la vita, ma vivo il presente per emozioni e professionalità. Nessuno conosce il futuro. Ci sono ancora tante partite da affrontare in questa stagione con il Milan e io penso davvero solo a quello che devo fare in campo». Il suo contratto è in scadenza nel 2026, lui sta benissimo al Milan e il suo desiderio è quello di rimanere a Milano. Nei prossimi mesi la dirigenza potrebbe iniziare i colloqui per il rinnovo di contratto del francese (si parla di 2028 con adeguamento dell’ingaggio intorno ai 6 milioni e mezzo di euro): se dovesse però arrivare un’offerta superiore ai 90 milioni di euro, con Psg e Bayern Monaco su tutte, lo scenario per il suo futuro potrebbe cambiare. La cessione, come successo in estate con Sandro Tonali, potrebbe non essere più impossibile.

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