HANNO DETTO
Tonali: «Rimonta scudetto possibile, siamo i Campioni d’Italia»
Tonali: «Rimonta scudetto possibile, siamo i Campioni d’Italia». Le parole del centrocampista rossonero
Sandro Tonali ha parlato dal ritiro di Dubai del Milan ai microfoni di Sky Sport, Dazn, Mediaset e Gazzetta dello Sport. Ecco le parole del centrocampista rossonero:
LEAO – «Rafa sappiamo che ha delle altre qualità rispetto alle mie e di Isma. La storia è la stessa, ma con delle basi diverse. Deciderà Rafa quello che deve fare. La sta vivendo bene e serenamente questa stagione, non deve pensare a molte cose. Bisogna solo andare avanti e giocare questa stagione. Io non posso entrare nella sua testa e cambiargli le idee. Solo lui sa qual è la strada migliore per lui, se rimanere qui o decidere di prendere altre strade. Sappiamo che è un fenomeno e deve fare la scelta migliore per lui, prima che per noi».
PUNTO DI RIFERIMENTO DEL MILAN – «Mi fa piacere essere diventato un riferimento, ma non è solo merito mio ma della squadra. Stiamo facendo un percorso insieme al mister 3 anni fa, lui è il nostro trascinatore, ci dà equilibrio dentro e fuori il campo. Come sono cambiato? Sono arrivato che giocavo poco, adesso gioco. È cambiato questo. E la fiducia che ti dà il campo non te la dà nient’altro. Inutile parlare di cosa è cambiato fuori dal campo. Giocare è l’unica cosa che ti fa migliorare».
DE KETELAERE – «L’ho vissuta in prima persona. E non è facile. Per me è stato più semplice perché per me non c’era pubblico. Ci sono meno pressioni e ti puoi permettere di sbagliare qualche pallone in più, o di provare giocate che con lo stadio pieno non fai. È solo una questione mentale. Il tempo è dalla sua parte. Serve solo aspettare, perché ha qualità, è forte, e non va giudicato per la prima parte di stagione dopo un salto di campionato così grande. Va aspettato».
NUOVI ACQUISTI – «Si sono integrati subito come se fossero con noi da 2-3-4 stagioni. Siamo molto squadra e quando le cose non vanno per loro, non vanno per tutti».
SCUDETTO – «La sconfitta col Napoli? Qualche rimpianto c’è. Ma ci sono ancora tante partite. Alla fine tireremo le somme. Ma siamo forti da poterle vincere tutte. Le somme le tiriamo alla fine. La stagione dello scorso anno ne è l’esempio. Abbiamo remato tutti dalla stessa parte e abbiamo portato a casa lo scudetto. Un giocatore non può vincere una partita da solo. Stiamo seguendo un percorso e va portato avanti. Un percorso iniziato con Pioli, che è il nostro trascinatore, che ci dà equilibrio e va fatto tutto insieme».
CENTROCAMPO PIU’ FORTE D’ITALIA – «L’Inter ha un centrocampo di alto livello. Così come la Juve e noi. Non siamo neanche a metà campionato, siamo il Milan, ci sono tanti punti in palio, siamo i Campioni d’Italia non vedo perché non si debba credere nella rimonta».
BENNACER – «È fondamentale per il Milan. Non c’è un’altra parola per descriverlo. Fondamentale. Lui è ovunque, corre per tutti. Alza il livello tecnico. Difficile giocare senza Isma in questo momento. È più semplice quando hai a fianco uno come lui. Ripeto è fondamentale. Deve rimanere, lui sa meglio di me cosa è il Milan. Sa il percorso che ha fatto, e sa quello che potremo fare insieme. Quindi sa benissimo cosa fare. E spero con tutti il bene del mondo che rimanga. Sa benissimo cosa vuol dire giocare qui».
CENTROCAMPISTA ITALIANO PIU’ FORTE – «No, e comunque non ti direi mai sì. Ci sono giocatori forti come Barella e Jorginho, loro sono più avanti ed hanno più esperienza. Sono felice di quello che è stato fino ad ora qui al Milan, dello scudetto, di giocare per questa maglia, delle mie prime 100 presenze. E serve continuare a voler vincere con la voglia di rimanere il più a lungo possibile».
FUTURO AL MILAN – «Dipende da tanti aspetti, tanti particolari, il valore della squadra. È una domanda che va fatta stagione per stagione. Quest’anno risponderei di sì. Ma impossibile prevedere 15-20 anni di carriera».
LETTERA A SANTA LUCIA – «Letterina a Santa Lucia? L’ho scritta anche quest’anno, quindi appena rientro avrò la sorpresa. Ma magari la sorpresa me la porteranno a fine anno i miei compagni. Scriverei tante cose. Ma la più importante è vincere. Sappiamo cosa vuol dire vincere e non vincere. C’è una differenza enorme. Se potessimo scrivere tutti insieme nello spogliatoio una lettera, lo faremmo subito»