Editoriali

Torino-Milan, si deve ripartire dai tre nuovi acquisti: Bennacer, Leão e Theo

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Torino-Milan è terminata con un’amara sconfitta cne ha visto i rossoneri giocar bene finalmente ma non chiudere il match: attenzione a quei 3

Torino-Milan è stata, a detta dello stesso Giampaolo, la migliore partita dei suoi di questo avvio di stagione. In effetti il cambiamento, la rivoluzione e le migliorie tattiche sono sotto gli occhi di tutti gli spettatori. Sino al 70’ i rossoneri hanno fatto la loro partita aggredendo e correndo tanto, soprattutto nel primo tempo, sino a sciogliersi dopo il primo gol di Belotti, anche se viziato da un fallo in precedenza su Calhanoglu da cui inizia l’azione del pari granata.

Bennacer, Leão e Theo: il cambiamento in positivo arriva da loro

Come scritto poco’anzi in Torino-Milan di ieri sera è stato possibile osservare un cambiamento, sia nel giro palla che nella verticalizzazione e nella corsa. Il caso vuole che tutto questo sia coinciso proprio con la decisione di Giampaolo di schierare dal primo minuti i tre nuovi acquisti: Bennacer, Leão e Theo Hernandez.

Leão e Theo: tutt’altra storia rispetto ai loro predecessori

La presenza d Leão e Theo Hernandez sulla fascia sinistra ha di fatto scombussolato i piani di Mazzarri e De Silvestri stesso che a un certo punto non sapeva più contenere le avanzate dei giocatori. La grossa differenza rispetto ai loro predecessori (Rodriguez e Castillejo) è nella rapidità palla al piede e nell’intraprendenza di puntare continuamente l’uomo. Elementi che sono mancati al Milan in questi ultimi anni.

Bennacer: ottimo partita, altro che Biglia: che rapidità mentale!

Bennacer ha giocato un’eccellente partita interpretando perfettamente il ruolo di regista affidatogli da Giampaolo. Anche lui come i suoi compagni ha retto sino al 70’ per poi cedere un po’ fisicamente e venir sostituito da Rebic per esigenze tattiche. Ad ogni modo la convincente prestazione dell’algerino in Torino-Milan ha dimostrato come il mister debba fare un passo oltre Biglia per poter finalmente mettere in mostra la sua filosofia di gioco caratterizzata da un giro palla veloce ed intelligente e non meccanico, lento e solo all’indietro che si ammira con l’argentino in campo.

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