HANNO DETTO
Turci: «Vi spiego le principali differenze tra Fonseca e Conceicao. Santiago Gimenez? Ho un debole lui, il Milan non può sbagliare l’investimento sulla punta per questo motivo» – ESCLUSIVA
Turci, giornalista di DAZN, ha analizzato il momento e il mercato del Milan: dall’arrivo di Conceicao al possibile colpo Santiago Gimenez
Tommaso Turci, giornalista di DAZN, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a MilanNews24. Tanti gli argomenti trattati: dagli obiettivi dei rossoneri alla favorita per la vittoria finale in Serie A, passando per il mercato e la scossa data da Sergio Conceiçao.
Il Milan ha da poco cambiato guida tecnica, quali sono le principali differenze tra Fonseca e Conceiçao?
«Li ho seguiti entrambi da bordo campo, la sensazione è che con Conceiçao sia un Milan molto più verticale. Tiene meno il pallone, si cercano più sugli attaccanti e la verticalità per scatenare la velocità di Leao. L’attacco dello spazio, dal punto di vista tecnico tattico, credo sia la principale differenza. Moto di orgoglio con il cambio, che porta una scossa e lo abbiamo visto in Supercoppa. Per quanto ci siano ancora problemi in certi frangenti, i giocatori mettono qualcosa in più. Alcuni difetti restano, però in così poco tempo è difficile mettere mano subito alla squadra e cambiare i dettami. Difficilmente si può giudicare il lavoro dopo un mese».
Il Milan dove può arrivare in campionato ed in Champions League?
«Un percorso importante in Europa sarebbe vanificato senza accesso alla prossima Champions League. Arrivare ta le prime quattro o almeno le prime cinque, sperando che il ranking ci consenta di avere di nuovo cinque squadre in Champions, deve essere questo l’obiettivo principale. Il percorso europeo sta un po’ mascherando il campionato: una partita in casa con il Cagliari deve essere tanto importante quanto una con il Girona. Arrivare tra le prime otto non nasconderebbe il campionato. Chiaro che l’appetito in Europa vien mangiando, però per giocare anche in futuro alcune patite, bisogna far bene in campionato».
Sul mercato si parla tanto di Santiago Gimenez per i rossoneri: può essere il profilo giusto?
«Ho un debole per questo giocatore, l’ho visto dal vivo al de Kuip di Rotterdam contro la Roma e anche al ritorno all’Olimpico. Si muove bene, è un ottimo finalizzatore, ha un buon colpo di testa, è un classe 2001 ed ha grandi margini di miglioramento. Non spicca in qualcosa, ma è molto completo. Un attaccante malizioso che sa dove stare. L’attaccante è un investimento essenziale per il Milan da non sbagliare, se si va su un profilo deve crederci al 100%. Per quello che è il mercato a livello europeo non è facile trovare un giocatore come Santiago Gimenez».
Invece, parlando di panchine, quale squadra è la più calda? Chi si fa più sentire?
«Il gruppo più unito trovato in questo momento, al netto della certezza Inter, considerando che spesso i risultati accompagnano un bel clima, è quello del Napoli di Conte. Un gruppo attivo, squadra pienamente coinvolta, anche chi trova meno spazio è dentro la partita. Parlando di Milan, Conceiçao è uno che ha cambiato un po’ la panchina, uno che vive attivamente le partite e non le manda a dire. Quello che ha detto Leao nel post partita posso confermarlo, giocare sulla fascia del mister è un inferno, è un martello durante la gara. Un allenatore molto esigente sull’attenzione, non tanto sugli errori nelle giocate, ma vuole che la squadra sia connessa per 90 minuti»
Chi vedi favorita per la vittoria dello Scudetto?
«L’Inter è la più forte in assoluto, il Napoli avendo solamente 17 partite, se non dovesse avere intoppi fisici nei suoi uomini migliori, se la può giocare. La squadra di Conte ha la capacità di portarsi gli episodi dalla propria parte. Vince anche partite che non merita, ma poi chi porta a casa i 3 punti alla fine ha sempre ragione. Non mi sorprenderebbe se ritornasse a giocarsi qualcosa di importante anche l’Atalanta, ogni volta che viene messa in secondo piano torna protagonista. La favorita però resta l’Inter».
Per chiudere, un pensiero sulla Nazionale di Luciano Spalletti:
«La vivo con passione e grande ansia, sogno di rivedere la Nazionale in un Mondiale anche per i ragazzi giovani che non lo hanno vissuto. Spalletti deve costruire un gruppo ancora più forte, non ho dubbi che lavorerà e migliorerà ripartendo dagli errori del passato. Il mister in questo è un maestro. Speriamo di toglierci delle soddisfazioni che ultimamente con la Nazionale sono un po’ mancate».