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Tutto rigorosamente… a caso

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Anche per i più perspicaci sarebbe un bell’impegno scorgere il minimo barlume di logica nella lunga serie di operazioni condotte dal Milan da un certo periodo, che molti identificano con le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, a questa parte. E ci limitiamo a parlare del solo versante tecnico. Negli ultimi mesi poi la tendenza sembra aver sconfinato anche la barriera di ciò che è ammissibile per il tifoso rossonero. Sì perché è nell’aria il terzo ritorno in maglia Milan nel giro di pochi mesi: dopo Balotelli e Boateng, si profila un’altra seconda chance anche per El Shaarawy. Questi ‘sequels’ apparentemente non hanno un senso, se non il malefico scopo di chi li architetta di rabbonire l’ambiente. Ma analizzando come si deve ognuno dei casi si capisce bene che non può “fungere”. Tacciati di essere inadeguati una volta, ritenuti inadatti anche con le successive maglie, e incredibilmente ripescati da quello che è sempre più un “centro recuperi”? Il momento è evidentemente delicatissimo.

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