Editoriali
UEFA, nessuna sanzione al Psg: per piacere non chiamatelo Fair Play
Gli undici acquisti effettuati dal Milan nella passata sessione di calciomercato pesano sulle casse rossonere quanto il solo affare Neymar al Psg, questo è Fair Play?
Ieri la commissione UEFA di Nyon si è pronunciata sui club che il prossimo anno giocheranno la Champions e ha depennato la Roma del Settlement agreement mentre ha confermato all’Inter alcune restrizioni. A far particolare eco mediatica è stata però la decisione della federazione continentale di non sanzionare il Psg nonostante la campagna acquisti senza precedenti della precedente sessione di calciomercato (238 milioni di euro) che ha di fatto dopato l’intero sistema di valutazioni sbaragliando ogni tipo di concorrenza. La stessa cifra spesa nell’unica sessione dai parigini (che dalle cessioni hanno ricavato “solo” 93, 4 milioni di euro) è più o meno la stessa spesa dal Milan ma nel triennio preso in esame dalla commissione ma che ha portato, com’è noto, alla non agevolazione del Settlement Agreement e ora al rischio di esclusione dei rossoneri dalla prossima Europa League.
Dove sta la differenza? A far da garante al PSG c’è lo sceicco Al-Khelaïfi e di imparagonabili sponsorizzazioni che permettono alla società parigina, il cui marchio e la cui storia è nota al mondo solo da 5 anni, di raggirare totalmente le regole del Fair Play finanziario facendo praticamente ciò che gli pare. Per fare un esempio esaustivo basti pensare che gli undici acquisti della passata sessione di calciomercato del Milan peseranno per 42,3 milioni sul monte ammortamenti annuale, 52,6 milioni sul monte ingaggi e 413 sul costo totale contando gli anni di contratto di ogni giocatore acquistato. Numeri simili alla singola operazione Neymar.