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Ultime Milan – Mihajlovic in apnea: la squadra non lo aiuta

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La sconfitta con il Sassuolo fa male. Fa male ai tifosi – delusi da una prestazione scialba e senza reazione dopo i gol e l’espulsione di Defrel -, fa male a Mihajlovic – un altro tassello a favore di Berlusconi per l’esonero a fine stagione -, fa male alla squadra, apparsa scarica e senza verve, ora lontana 9 punti dal terzo posto appannaggio della Roma.

ULTIME MILAN, MIHAJLOVIC CHIEDE AIUTO. L’incidente occorso a Niang non ci voleva: il francese garantiva copertura e spirito d’iniziativa. Talvolta troppo, così da far infuriare tutti. Ma era quello che mancava al Milan. Era quello che il Milan doveva avere per poter permettere al cecchino Bacca di concludere le azioni. Con l’assenza dell’ex Genoa, spazio a Balotelli e Menez: due “giocatori” in difficoltà, il secondo per natura prettamente fisica, il primo per natura.

ULTIME MILAN, GUAI A CENTROCAMPO. Anche il reparto di mezzo è apparso in netta crisi: Bertolacci e Kucka sono stati letteralmente sovrastati dal terzetto neroverde targato Magnanelli-Missiroli-Duncan, non certamente fenomeni ma autori di una prova – e stagione – superlativa, per dedizione, quantità e qualità. L’assenza di Montolivo, altro giocatore criticato ma essenziale, si è fatta sentire. Il Milan non ha avuto geometrie, è apparso disorganizzato e senza un piano tattico in mente. Pane per i denti affilati del Sassuolo e dei suoi cursori esterni.

ULTIME MILAN, ABATE SQUALIFICATO. Doveva essere la giornata di De Sciglio (LEGGI QUI) e così non è stata. L’assenza di Abate per squalifica ha pesato sulla prova globale della fascia – Honda opaco – e, di conseguenza, di tutto il pacchetto offensivo della squadra. Il classe ’92 è apparso timido, troppo preoccupato di contenere Sansone. Timidezza un termine non conosciuto dall’Abate di questa stagione: un giocatore rinato e finalmente incisivo in entrambe le fasi.

Ora, non serve a nulla lamentarsi per le assenze ma dovrebbe far riflettere il cambiamento improvviso ed inaspettato della squadra in assenza di tre dei giocatori più bersagliati dalla tifoseria, uno per reparto.

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