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ULTIM’ORA – AgiChina contatta la ChinaConstruction Bank: “Al momento preferiamo mantenere il silenzio”
Contattata da AgiChina, la ChinaConstruction Bank (Ccb) banca ipoteticamente coivolta nel consorzio di investitori guidato dal fondo Sino Europe Sports, ha così risposto: “Al momento preferiamo non fare commenti sulla trattativa Milan-cordata cinese”. Dopo la smentita di Huarong a Business Insider e di China Merchant Bank ad Agichina, la cautela di Ccb sembra confermare la difficolta’ degli investitori cinesi che a giorni avrebbero dovuto acquisire il controllo del club rossonero.
Nei giorni scorsi il consorzio Ses – scrive AgiChina- aveva chiesto a Fininvest di rinviare il closing, atteso per il 3 marzo, e il Milan sta ora valutando l’ipotesi di una proroga per fine marzo. Proroga che verrebbe accettata solo in cambio di una garanzia: il versamento della terza caparra da 100 milioni di euro. Ieri Silvio Berlusconi non ha nascosto ai fedelissimi la sua preoccupazione: “O arrivano i soldi o mi tengo il Milan”, ha detto.
La decisione se concedere o meno un ‘tempo supplementare’ dovrebbe essere presa comunque entro domani quando scadra’ il termine per la cessione del club rossonero. Ai 200 milioni di euro gia’ versati se ne devono aggiungere altri 320, cui vanno sommate le garanzie bancarie, arrivando cosi’ a un totale di 700 milioni. Senza contare il ripianamento delle perdite del club, nonche’ adeguate garanzie sui futuri investimenti. Sul ritardo del closing, slittato gia’ diverse volte, pesano vari fattori: primo fra tutti, la stretta sulla fuoriuscita di capitali imposta dalle autorita’ cinesi a partire da fine novembre scorso, che per il consorzio Ses si e’ tradotto in lungaggini burocratiche. In assenza delle autorizzazioni da Pechino, Ses ha percorso una strada parallela, impegnando capitali che sono gia’ fuori dalla Cina.