Editoriali

Un Milan qualunque non l’avrebbe pareggiata. Questo qui sì

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Il Milan questa sera ha recuperato al novantesimo un punto fondamentale in chiave classifica e soprattutto per il morale

Una gara stregata. Questa la definizione, forse un po’ vetusta, che i bravi cronisti avrebbero dato al match andato in scena a San Siro. Pronti-via l’infortunio di Gabbia sostituito da Kalulu (che solo giovedì ha fatto il proprio esordio tra i professionisti); primo gol subito in contropiede e poi tanta sfortuna con ben 3 legni colpiti e una rete annullata per pochi centimetri. Poi l’ultima beffa: Kurtic silenzia anche il rumore del vento a San Siro e fa sprofondare, forse per la prima volta, il Milan nello sconforto più totale dando un volto a ciò che fino a quel momento sembrava una dimenticata eventualità: la sconfitta. L’infortunio di Bennacer (problema muscolare) appare solo una sadica aggiunta di sfortuna da parte del fato.

L’UCCELLO DEL MALAUGURIO – «Perdere oggi non sarebbe un dramma» la sfortunata previsione di Maldini nel pre-gara sembrava sul punto di realizzarsi e con essa anche la fine all’incredibile ciclo ininterrotto di 22 (ventidue) risultati utili consecutivi dei rossoneri in campionato. E invece…

L’INDOMITO – Theo Hernandez, un po’ sottotono nelle ultime uscite, si spoglia delle fattezze del terzino vestendo i panni della prima punta di razza insaccando di testa la rete del 2-1. Una luce, un po’ flebile, ma che ad un quarto d’ora dal termine riaccende qualcosa nell’animo dei rossoneri: niente è ancora perduto. Ed è proprio Theo, che contro il Parma ha un conto aperto (3 gol), allo scoccare del novantesimo ad esorcizzare lo spettro dell’inevitabile rialzando definitivamente i suoi e recuperando un punto che MAI un Milan qualsiasi degli ultimi anni sarebbe stato in grado di recuperare. Il risultato resta tuttavia bugiardo ma veritiero è il carattere del Milan che ancora per un’altra settimana si gode il proprio meritato primo posto in classifica.

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