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Van Basten vince il suo secondo Pallone d’Oro – 26 dicembre 1989 – VIDEO
Il 26 dicembre 1989, alla premiazione del Pallone d’Oro, il Milan occupa l’intero podio con tre dei suoi migliori giocatori
La trentaquattresima edizione del Pallone d’Oro, il premio individuale calcistico più ambito in assoluto, vide trionfare per la seconda volta consecutiva Marco Van Basten. Il Cigno di Utrecht ottenne un punteggio altissimo, ma non fu solo la sua vittoria a destare scalpore in quel lontano 26 dicembre 1989. Il podio tutto rossonero completato dai singoli Franco Baresi e Frank Rijkaard fu il riconoscimento internazionale della potenza ineguagliabile del Milan di quegli anni. Una squadra capace di sorprendere il mondo intero con i suoi giocatori di eccezionale talento guidati da un tecnico di alto lignaggio come Arrigo Sacchi.
La stagione 1988-89
Se in campionato il Milan degli olandesi fatica a tenere il passo della compagine rivale nerazzurra – che a fine stagione conquisterà il suo 13° titolo -, in Coppa dei Campioni gli uomini di Sacchi si sentono a casa e riescono facilmente a raggiungere la finale in programma a Barcellona, il 24 maggio 1989. Avversario del Diavolo è la Steaua Bucarest, campione d’Europa tre anni prima. L’undici titolare dei rossoneri è da urlo e non lascia scampo ai rumeni, che crollano sotto i colpi di Gullit e Van Basten, entrambi a segno con una doppietta.
Quella di Barcellona è la terza Coppa dei Campioni conquistata dai rossoneri. Il Diavolo darà ulteriore lustro a questa gloriosa stagione vincendo la prima edizione della Supercoppa italiana contro la Sampdoria, ma soprattutto conquistando il 17 dicembre 1989 la sua seconda Coppa Intercontinentale. La finale, contro l’Atletico Nacional, si trascinerà fino ai tempi supplementari, quando Evani segnerà il gol della vittoria su punizione ad una manciata di secondi dai calci di rigore.
Van Basten, la bandiera rossonera
Gli olandesi guidati da Van Basten sono stati senza ombra di dubbio i trascinatori di quel Milan straordinario, ma Franco Baresi ha sicuramente svolto un ruolo fondamentale, consacrandosi come uno dei migliori nel suo ruolo. Sarà lui a sollevare i trofei internazionali in qualità di capitano, ma ciò non basterà a fargli vincere un premio che avrebbe sicuramente meritato. La stagione 1988-89 è forse la migliore della sua carriera per costanza e qualità dimostrate. Anche se è vero che un secondo posto dietro un mostro come Van Basten può essere considerato comunque un buon risultato, come egli stesso ha sottolineato: «Il Pallone d’oro è un premio particolare. Quell’anno ero in lizza per vincerlo, ma non mi sono mai fatto un cruccio perché non l’ho vinto. Già arrivare dietro Van Basten è stato come vincerlo. In quegli anni lui era come Messi e se arrivi dietro a un giocatore così è come vincerlo».