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Verona-Milan, le chiavi sono Krunic e Saelemaekers – ANALISI TATTICA

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Verona-Milan è stata decisa dai movimenti di Krunic e Saelemaekers tra le linee che hanno messo in crisi la difesa di Juric

Immediato riscatto per il Milan di Pioli, che si rilancia alla grande dopo il pareggio arraffato con le unghie contro l’Udinese. Non era facile fare risultato a Verona, soprattutto alla luce delle parecchie assenze. Quelle dell’Hellas sono infatti partite molto sporche, in cui le marcature a uomo di Juric impediscono agli avversari di palleggiare in moto pulito. Il Milan ha invece vinto abbastanza agevolmente dimostrando una qualità tecnica che in pochi si sarebbero aspettati.

Prima di tutto, va sottolineato come i rossoneri siano stati aggressivi e precisi senza palla, rischiando poco o nulla. Il Milan indirizzava spesso il possesso su Ceccherini, chiudendo bene gli spazi e impedendo al Verona di verticalizzare. L’Hellas, a corto di idee, ha effettuato tanti lanci lunghi da dietro alla ricerca di un Lasagna sempre in inferiorità numerica contro i difensori del Milan. Gli ospiti hanno protetto benissimo il centro del campo, con un Kessié letteralmente ovunque (ben 6 tackle vinti per l’ex Atalanta) Inoltre, i padroni di casa raramente hanno imbeccato il proprio giocatore di maggior estro (Zaccagni). Calabria ha fatto un grande lavoro su di lui, gli era sempre addosso.

Dopo un avvio caratterizzato da poca brillantezza e pericolosità, il Milan è cresciuto. I rossoneri sono riusciti a manipolare le marcature rivali principalmente grazie a Krunic e Saelemaekers, che si sono mossi con grande intelligenza. I gol e le occasioni più pericolose sono nati quasi sempre da loro.

L’ex Empoli, in particolare, riusciva quasi sempre ad arrivare in anticipo sul pallone. Ne è un esempio l’azione del colpo di testa di Leao dopo pochi minuti: Krunic anticipa Tameze, con la palla che poi finisce a Calabria, consentendogli di poter puntare Lazovic. Sul cross del terzino, Leao sfiora il gol.

D’altronde, è stato lo stesso Krunic a procurarsi la punizione che poi ha realizzato, attraverso un “dai e vai” con Meitè.

Insomma, quando si affronta un sistema difensivo a uomo come quello di Juric, bisogna muovere palla velocemente e muoversi molto. Krunic svariava parecchio su tutto il fronte per ricevere palla e creare spazi, mandando fuori posizione i difensori rivali.

Il Verona ha faticato molto nel leggere i movimenti suoi e di Saelamaekers, come si è visto in occasione del gol di Dalot. L’ex Empoli è venuto molto incontro senza che nessuno seguisse il suo movimento, per ricevere palla dalla difesa. Krunic a quel punto ha ben servito il solissimo Saelemaekers tra le linee, che ha poi generato l’assist. Un’azione che dimostra bene come il Verona fosse più perforabile del solito.

Dopo il doppio svantaggio, il Verona si è disunito ulteriormente, con il Milan che ha trovato ancora più varchi. Krunic era molto bravo nel portare fuori posizioni Tameze, con i rossoneri che riempivano bene gli spazi liberati dal compagno.

Un esempio nella side sopra dove Castillejo stringe la propria posizione e riceve tra le linee. Anche qui, il movimento di del numero 33 è decisivo.

Insomma, oltre ad avere confezionato un gol e un assist, in generale i movimenti di Krunic e Saelemaekers sono stati determinanti per generare varchi tra le marcature rivali.

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