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VERSO MILAN-TORINO: la doppia vendetta di Mihajlovic
Ci si incammina sempre più verso Milan-Torino, match valido per gli ottavi di Coppa Italia, in programma questa sera alle ore 21.00 allo Stadio di San Siro. Tra soli 4 giorni, lunedì 16, le due squadre si affronteranno nuovamente in campionato allo Stadio Grande Torino dell’omonimo capoluogo piemontese; 4 giorni molto intensi specialmente per Sinisa Mihajlovic.
Proprio Sinisa è il grande ex di questa partita, tecnico dei rossoneri nella scorsa stagione 2015/16 fino ad aprile quando venne esonerato a 6 giornate dal termine e con una finale di Coppa Italia da disputare. In estate il presidente granata Urbano Cairo lo ingaggiò nell’intento di far tornare il suo Toro nel palcoscenico europeo; attualmente la stagione torinista si sta rivelando positiva anche se centrare la zona Europa League è un po’ dura. Il serbo si era comunque reso protagonista di una buona annata anche con il Milan e verso la fine dello scorso febbraio si parlava addirittura di terzo posto, valevole per i play-off di Champions League. A marzo qualcosa non andò per il verso giusto e qualche mese dopo fu presa la decisione dell’esonero a vantaggio di Cristian Brocchi, tecnico della Primavera milanista immediatamente promosso in prima squadra ma con un bilancio decisamente negativo caratterizzato dal mancato accesso all’Europa e dalla sconfitta in finale di Tim Cup contro la Juventus.
Situazioni, queste, che ancora bruciano in Mihajlovic, desideroso di concludere la precedente annata sulla panchina del Diavolo e non accontentato. Una doppia vendetta, in Coppa stasera e in campionato lunedì, quella che sta coltivando dentro di sè contro il club rossonero che lo cacciò ingiustamente. Soltanto Vincenzo Montella e i suoi giocatori possono spegnere il fuoco che brucia dentro Miha, cercando di portare a casa la qualificazione ai quarti ai danni del Torino e battendolo anche nel posticipo in casa sua. Tutto rispetto per un uomo ed un professionista che meritava indubbiamente un trattamento migliore e per la sua squadra ma nel calcio non si possono fare regali e ciascuno deve pensare a sè stesso e a vincere.