Editoriali
Vita e opinioni del nuovo Milan
Il nuovo corso del Milan segna una svolta nella storia recente della società. Vediamo cosa è cambiato rispetto al passato
Il nuovo corso del Milan non è caratterizzato solo da grandi investimenti. Sicuramente l’impegno economico di Yonghong Li ha destato scalpore perché ha catalizzato tutta l’attenzione mediatica dei quotidiani sportivi e finanziari. Ma il nuovo Milan è anche e soprattutto Marco Fassone e Massimilano Mirabelli, divenuti in poco tempo già idoli dei tifosi a suon di colpi di mercato.
NO A RAIOLA – Il rinnovo del contratto di Donnarumma ha segnato il distacco da Mino Raiola. Negli ultimi anni Adriano Galliani si era affidato alla procura dell’italo-olandese in diverse trattative di calciomercato: l’unica nota positiva fu l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic dal Barcellona, poi solo fallimenti, dall’acquisto poco convincente di Mario Balotelli dal Liverpool all’inutile ritorno dello stesso giocatore in prestito al Milan, passando per gli acquisti di Felipe Mattioni, Rodrigo Ely e Hachim Mastour. Massimiliano Mirabelli ha dichiarato che il caso Donnarumma si è concluso senza vinti né vincitori, ma intanto Raiola è stato estromesso, per quanto possibile, dagli affari di via Aldo Rossi.
AMICI DI TUTTI E DI NESSUNO – Nessuna amicizia nel calciomercato: il Milan compra e cede alle condizioni che ritiene più opportune. Lapadula è stato dato al Genoa solo dopo che i grifoni hanno soddisfatto le richieste dei rossoneri, ovvero 2 milioni per il prestito più 11 milioni per il riscatto obbligatorio. Ciò significa anche, in termini finanziari, plus valenza. Il rapporto privilegiato con l’Atalanta in queste settimane è la conseguenza del buon campionato disputato dalla squadra di Gasperini e non da un legame personale tra Fassone e Percassi. Il Milan ha portato a casa Conti e Kessié perché punta su di loro. Il vivaio dei bergameschi è fra i più importanti d’Europa e ha regalato al calcio italiano talenti come Scirea e Donadoni. Juventus e Inter, allo stesso modo, sanno che il futuro della Nazionale potrebbe essere rappresentato da Caldara, Spinazzola, Gagliardini e Conti.
DIALOGO CON L’ALLENATORE – Vincenzo Montella ha la totale fiducia della società. Un allenatore ha bisogno di sentirsi protetto e tutelato dall’alto e di non essere messo in discussione. Il fallimento di Inzaghi e Brocchi è stato determinato anche da imposizione da parte del presidente Berlusconi; l’esonero di Seedorf e di Mihajlovic, peggio ancora, da contrasti interni e diktat tecnici e tattici. Montella, come è giusto che sia, ha piena libertà d’azione e collabora con Mirabelli e Fassone nella costruzione della rosa. La dirigenza fa quello che può secondo le proprie possibilità per soddisfare le richieste del tecnico. Poi la responsabilità passa sulle spalle di Montella che ha il compito di riportare il Milan verso traguardi sempre più importanti.
PROCURATORI, MEZZI E NON FINI – È il Milan a servirsi dei procuratori e non viceversa. Forse l’acquisto di André Silva è stato fortemente influenzato da Jorge Mendes e questo va ammesso. Ma è altrettanto chiaro che l’Ac Milan non diventerà una succursale del procuratore portoghese. Se così fosse Diego Costa sarebbe stato parcheggiato a Milanello per 6 mesi e Renato Sanches sarebbe arrivato a cifre folli con un’alta commissione per Mendes. Se Mirabelli ha bisogno di Lucci per arrivare a Leonardo Bonucci se ne serve, se vuole Andrea Conti forza con Giuffredi, se sogna Renato Sanches usa Mendes per abbassare le pretese del Bayern Monaco
SCOUTING – Calhanoglu classe ’94, Silva ’95, Conti ’94, Kessié ’96, Rodriguez ’92. Musacchio e Bonucci sono all’apice della propria carriera, Borini ha 26 anni. Milanello non è più un parcheggio per ultratrentenni o giocatori senza motivazioni, da Essien a Muntari, da Menez ad Agazzi passando per Onyewu, Traoré e Taiwo. I talenti si scoprono sui campi di calcio e non nei ristoranti: Mirabelli ha girato l’Europa in lungo e in largo comprando in Germania, Spagna, Italia, Inghilterra, Portogallo. Per la Primavera di Rino Gattuso i talent scout sono volati in Polonia, Portogallo e Brasile.
CHIAREZZA – L’ultimo punto è forse quello più apprezzato dai tifosi. Le promesse sono state mantenute, i dubbi chiariti, il dna Milan mantenuto. Sono arrivati 10 giocatori nuovi di grande talento, i soldi sono stati spesi così come annunciato. Le illazioni tutte rispedite al mittente con Pallotta costretto a scusarsi pubblicamente, i sospetti sul closing cancellati, i dubbi su fideiussioni, prestiti, debiti e fair play finanziario spiegati pubblicamente senza fronzoli. Fassone porta in dote una capacità comunicativa e un uso dei media che si sono dimostrate armi micidiali: Raiola è stato costretto a indire una conferenza stampa per soli invitati (cosa mai successa prima per il procuratore) per riaprire il dialogo con la dirigenza rossonera.