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WITSEL in CINA: com’era la storia dei soldi che non fanno la felicità?

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Vecchio obiettivo del Milan nelle scorse sessioni di mercato, Axel Witsel, centrocampista belga di 27 anni, si appresta ad aggiungere il proprio nome nella lista dei calciatori stra-pagati residenti in Cina. Dopo Lavezzi e Tevez (anche loro, guarda caso, due vecchi obiettivi del Diavolo) Witsel raggiungerà Oscar allo Shanghai SIPG di André Villas-Boas per 30 milioni. Una cifra incredibile e totalmente fuori mercato quella sborsata dal club asiatico sopratuttto considerato che il calciatore belga sarebbe andato in scadenza di contratto nella prossima estate. Witsel nelle prossime ore firmerà un quadriennale da 18 milioni a stagione, quasi 5 volte più remunerativo di quello offerto dalla Juventus, e che ormai con indiscussa certezza fa crollare il più antico dei proverbi: i soldi non fanno la felicità. L’accentramento totalizzante attuato dai vari imprenditori cinesi in questa sessione di mercato però, oltre a testimoniare il concreto interesse del popolo cinese al calcio,  potrebbe in un certo senso rallegrare il Milan che in poche parole si appresterebbe a diventare, insieme e forse anche più dell’Inter, una vero e proprio satellite europeo della Cina; quasi una sorta di club aggiunto che vende i propri prodotti e le proprie quotazioni in borsa ad Hong Kong ma che gioca in un campionato storicamente glorioso e dal livello qualitativo decisamente più alto come quello italiano

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